Gli appuntamenti al Teatro dell’Opera del Casinò di Sanremo per l’Orchestra Sinfonica

2 gennaio 2008 | 15:47
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Gli appuntamenti al Teatro dell’Opera del Casinò di Sanremo per l’Orchestra Sinfonica

Si inizierà con “Alba marina”, brano del giovane e brillante compositore sanremese (classe 1968) Marco Reghezza.

Tornano, dopo i concerti che hanno accompagnato in allegria le feste, gli appuntamenti al Teatro dell’Opera del Casinò di Sanremo per l’Orchestra Sinfonica. Venerdì 4 gennaio, alle ore 16,30, saranno di scena gli Archi della Sinfonica, protagonisti in brani davvero all’insegna della varietà e della curiosità.

Si inizierà con “Alba marina”, brano del giovane e brillante compositore sanremese (classe 1968) Marco Reghezza. “Alba marina – dice Reghezza – non vuole essere una vera e propria descrizione, ma tuttavia può essere vissuta come una rievocazione di un giorno nascente sul mare. Il sovrapporsi delle linee melodiche richiama al pensiero un qualcosa che lentamente cresce e si diffonde. Inoltre la dinamica e le regioni acute, con la loro “luminosità”, facilitano il collegamento ad una immagine mentale-visiva della musica stessa. La tensione melodica, che non viene mai meno, porta ad immaginare un avanzamento, inesorabile e continuo, della luce solare sul mare, che ogni tanto dà qualche effetto luccicante ed abbagliante. La penultima sezione richiama alle descrizioni della luce di stampo debussyano. Ad essa segue la parte conclusiva che ripropone l’idea iniziale. Ma essa ora va ad esaurirsi sfuggendo verso l’alto, ed obbligandoci simbolicamente ad alzare lo sguardo della nostra mente. Potrebbe quindi essere intesa come musica di sottofondo di un film che presenta il sorgere del giorno.”

A seguire, ci saranno i Cinque pezzi per orchestra d'archi Op. 44, di Paul Hindemith (1895-1963) violinista, direttore d’orchestra e compositore tedesco che si segnalò nel panorama musicale del primo Novecento come un anti-romantico, innovatore inquieto, ribelle, alla ricerca di novità espressive, ma parallelamente profondamente rispettoso della tradizione classica. I brani presentati riflettono l’originale idea di una “musica d’uso” (Gebrauchsmusik) elaborata dal compositore, in cui si esprimeva una concezione dell’arte musicale avvicinabile a quella del luteranesimo, ad un pensiero etico secondo il quale l’arte dei suoni deve essere considerata come elemento “formativo, educativo e di edificazione spirituale”. I “Cinque pezzi”, in questa visione pedagogica,  sono rivolti ai “dilettanti e agli amici della musica” e nascono all’interno di un progetto editoriale del 1927 pensato da Hindemith in collaborazione con Hans Mersmann (1891-1971) e Fritz Joede (1887-1970), intitolato “Musica comunitaria per la gioventù e la casa” (Gemeinschaftmusik für Jugend und Haus). A proposito dei brani, il grande e compianto musicologo Sergio Sablich ebbe a dire: “la scrittura è mantenuta entro i limiti di una relativa facilità tecnica, ma non rinuncia per questo alla varietà espressiva, secondo quella vena personalissima, inquieta, ribollente di idee, densa e sanguigna, che è tipica dello Hindemith di questo periodo.”

Aveva circa sedici anni Wolfgang Amadeus Mozart quando, nel 1772 a Salisburgo, scrisse il Divertimento K. 138 in Fa Maggiore e il Divertimento K. 136 in Re maggiore, ma era già stato a Parigi, Londra, Monaco di Baviera, Aia, Amsterdam e due volte in Italia con il padre Leopold. L’enfant prodige si esibiva al clavicembalo, sbalordendo il pubblico con la sua bravura, ma i viaggi erano anche occasione per conoscere “colleghi” più grandi e la loro musica. Non deve stupire, perciò, la quantità e la qualità delle composizioni fin dal 1766 circa: nel 1772, ad esempio, oltre ai due Divertimenti per archi (completati dal Divertimento K. 137 in Si bemolle Maggiore) furono scritte otto Sinfonie che rivelano in particolar modo l’assimilazione dello stile “italiano”. Il 1772 è anche l’anno di insediamento del principe arcivescovo di Salisburgo Hieronimus Joseph von Paula conte di Colloredo, che ebbe rapporti notoriamente tesi con il giovane musicista. Il Divertimento era un genere musicale al confine tra l’ambito sinfonico e quello cameristico (alcuni quartetti di Haydn sono definiti “Divertimento”). Mozart ne scrisse alcuni per orchestra di archi e fiati (simili alle Sinfonie), altri per soli fiati e per soli archi. Simile alla cassazione e alla serenata, il divertimento faceva parte della musica di intrattenimento, destinata in genere ai salotti aristocratici.